[dal sito dell’Esercito Italiano] Oggi, nella Caserma “Pasquali Campomizzi” di L’Aquila, alla presenza di Autorità militari, civili e religiose, ha avuto luogo la cerimonia di chiusura del 33° Reggimento Artiglieria Terrestre “Acqui”. La bandiera di guerra del Reggimento, decorata con la Medaglia d’Oro al Valor Militare e con la Croce di Guerra al Valor Militare, verrà custodita nel Sacrario delle Bandiere al Vittoriano in Roma. Il 33° reggimento artiglieria fu costituito il primo gennaio del 1915 a Terni con 5 batterie tratte dal 1° e dal 13° reggimento, e partecipò al primo conflitto mondiale in Cadore, sul Piave e sul Grappa; prese parte alla battaglia del Solstizio ed a quella di Vittorio Veneto. Disciolto nel 1920, il 3 settembre 1939 fu ricostituito come 33° Reggimento Artiglieria “Acqui” e fu inquadrato nella 33^ Divisione fanteria da montagna “Acqui”, unitamente al 17° e 18° Reggimento fanteria. Prese parte dal 10 giugno 1940 alle ostilità del 2° conflitto mondiale, dapprima alla frontiera occidentale, successivamente sul fronte greco-albanese, meritando una Croce di Guerra al Valor Militare. L’armistizio dell’8 settembre 1943 trovò la divisione “Acqui” a presidio delle Isole Ionie. Nei giorni dall’8 al 25 settembre 1943 la Divisione al completo rifiutò la resa ed ingaggiò con le preponderanti forze tedesche una lotta disperata e sanguinosa, che si concluse con l’olocausto di quasi tutti i componenti dell’Unità. Per il fiero comportamento tenuto dai suoi artiglieri, primi assertori della lotta contro i tedeschi, la Bandiera di Guerra del 33° reggimento artiglieria “Acqui” fu insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il 33° artiglieria, con il motto “Alto l’onor tenemmo” fu ricostituito il primo febbraio 1947 in Pisa e fu assegnato alla Divisione “Folgore”, venendo nello stesso anno trasferito prima a Montebelluna e poi a Padova. Subì numerose trasformazioni ordinative-organiche, nelle sedi stanziali di Treviso dal 30 maggio 1953 e di Casarsa dal primo novembre 1991. Fu ricostituito il 12 settembre 1995 nella sede di L’Aquila con personale e mezzi del disciolto 48° Reggimento Artiglieria da campagna semovente “Taro”. All’atto della soppressione della Brigata meccanizzata “Acqui”, il 15 maggio 1996 è stato assegnato come Reggimento di supporto diretto alla Brigata “Granatieri di Sardegna”. Da allora, molte attività sono state condotte nel territorio nazionale e nei Teatri esteri. Tra di esse spiccano le Operazioni “Domino”, “Strade Sicure”, “Joint Guardian” e “Joint Enterprise” in Kosovo, “ISAF” in territorio afghano. Il Reggimento, tra le tante attività condotte sul territorio nazionale, è intervenuto attivamente in soccorso alla popolazione di L’Aquila colpita dal devastante terremoto dell’Aprile 2009.
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33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA TERRESTRE “ACQUI”
– – – A L T O L ‘ O N O R T E N E M M O – – –
Reggimento di artiglieria armato con pezzi semoventi. Si componeva di un comando di reggimento, una batteria di supporto logistico ed una di acquisizione obiettivi ed un gruppo semoventi, pedina operativa dell’unità. Alimentato con personale volontario, il reggimento era di stanza a l’Aquila. La Bandiera di Guerra è decorata di una Medaglia d’Oro ed una Croce di Guerra al Valor Militare. La festa del reggimento, come per tutti i reggimenti di artiglieria, cade il 15 giugno, anniversario della battaglia del Solstizio (1918). In data 27 giugno 2013, nella Caserma “Pasquali Campomizzi” di L’Aquila, ha avuto luogo la cerimonia di chiusura del 33° Reggimento Artiglieria Terrestre “Acqui”. La bandiera di guerra del Reggimento, decorata con la Medaglia d’Oro al Valor Militare e con la Croce di Guerra al Valor Militare, verrà custodita nel Sacrario delle Bandiere al Vittoriano in Roma.
STORIA Il 1° gennaio 1915 si forma in Terni con 5 Batterie tratte dal 1° e dal 13° Reggimento di Artiglieria il 33° Reggimento Artiglieria da Campagna, che partecipa alla Prima Guerra Mondiale combattendo in Cadore, sul Piave e sul Grappa quindi alla battaglia del Solstizio ed a quella di Vittorio Veneto, per essere poi sciolto il 1° agosto 1920. Ricostituito il 4 novembre 1939 come 33° Reggimento Artiglieria “Acqui”, è inquadrato nella omonima divisione di fanteria con la quale prende parte al secondo conflitto mondiale, prima alla frontiera occidentale poi sul fronte greco – albanese dove si guadagna la Croce di Guerra al Valor Militare. L’8 settembre 1943 si oppone a Cefalonia agli attacchi portati da preponderanti forze tedesche che ne chiedono la resa, ed è sottoposto alle successive rappresaglie che ne determinano la distruzione. Per l’eroico comportamento mantenuto dai suoi artiglieri il reggimento meriterà la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Viene nuovamente ricostituito il 1° febbraio 1947 quale 33° Reggimento Artiglieria da Campagna e rimane in vita sino al 31 dicembre 1975 inquadrato nella Divisione Meccanizzata “Folgore” di cui porta le caratteristiche mostreggiature. Le sue tradizioni passano al 33° Gruppo Artiglieria Pesante Campale Semovente “Terni” che, transitato alla specialità Pesante Campale, dal 1° aprile 1993 si ricostituisce in 33° Reggimento Artiglieria “Acqui” nella sede di Casarsa della Delizia (PN), per poi trasferirsi, dal 12 settembre 1995 a l’Aquila. Qui sostituisce il 48° reggimento artiglieria da campagna semovente “Taro” nei ranghi della Brigata meccanizzata “Acqui”. Nell’ambito dei provvedimenti che porteranno allo scioglimento di quest’ultima avvenuto il 30 giugno 1996, in data 15 maggio 1996 passa in forza alla Brigata meccanizzata “Granatieri di Sardegna” dove affianca e quindi sostituisce il 7° reggimento artiglieria semovente “Cremona”.
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Nella gloriosa e tragica vicenda di Cefalonia, con il valore e il sangue dei suoi artiglieri, primi assertori della lotta contro i tedeschi, per il prestigio dell’Esercito italiano e per tener fede alle leggi dell’onore militare, disprezzò la resa offerta dal nemico preferendo affrontare in condizioni disperate una impari lotta, immolandosi in olocausto alla Patria lontana. Cefalonia, 8 – 25 settembre 1943.
Croce di Guerra al Valor Militare
In quattro mesi di lotta, in zona aspra e difficile, ha combattuto con inestinguibile fede e con tenacia e ardimento pari al valore tradizionale dell’Arma (piana di Longo – valle Schushitza dicembre 1940 – aprile 1941)